Paesaggio abruzzese con grande croce marrone lungo il cammino di san francesco

La presenza di San Francesco in Abruzzo è documentata fin dal XIII secolo, quando iniziarono a diffondersi conventi ed altre strutture religiose le quali hanno contribuito alla definizione della fisionomia visuale della valle e dell’intera area sirentina, oggetto dei nostri interessi di visita. Le tracce del suo fascino sono mostrate nell’architettura dei paesaggi e dei ricchi motivi di arte pittorica, nelle sculture e nell’oreficeria di ambito religioso. Questa capillare diffusione ha generato narrazioni legate alla vita del santo, che, partendo da episodi realmente accaduti, si sono poi arricchite con racconti di fantasia. Ci preme evidenziare che le trattazioni del cammino di San Francesco si basano su fonti documentarie e materiali.

Vediamo ora insieme le tappe del cammino di San Francesco in terra d’Abruzzo, i miracoli più importanti e la diffusione del suo messaggio.

Cortile dell'ex monastero di santa chiara in gagliano aterno - il cammino di san francesco

Il cammino di Francesco in Abruzzo: l’episodio della morte del cavaliere a Celano

La presenza del santo nella regione si fa risalire fra il 1215 e il 1216. Il primo resoconto storicamente attendibile lo fa figurare in territorio marsicano quando muove in direzione di Celano, raggiungendo verosimilmente anche l’odierna San Benedetto dei Marsi. La via di San Francesco in queste terre fu segnata da alcuni prodigi, narrati in varie opere e quindi documentati in modo certo. Durante questo viaggio Francesco fu ospite del Vescovo Tommaso e fece dono ad una vecchietta elemosinante di un pezzo di stoffa con cui copriva le spalle.

Non vi è documentazione accertata che il cammino di San Francesco riguardi Pescina in cui, secondo alcuni pareri, si sarebbe fermato nel corso della sua prima visita.

Nella circostanza della sua seconda permanenza nella Marsica (1221-1222), è degno di nota l’episodio della morte del Cavaliere quando il Beato Padre predisse la morte ad un nobile cavaliere di Celano, avvenimento così importante da essere raffigurato nel ciclo pittorico della Basilica Superiore in Assisi, attribuito a Giotto.

Nel centro marsicano i monumenti edificati lungo il percorso di San Francesco sono costituiti dall’omonimo complesso religioso dedicato al santo (Sec. XIV), da quello di S. Maria in Valleverde (Sec. XVI) e dal Convento dell’Immacolata, andato poi in rovina.

Il cammino di San Francesco in Abruzzo: Baullo, il miracolo dell’acqua e Gagliano Aterno

Tra storia e leggenda si narra che Francesco, da Celano, abbia raggiunto anche Gagliano Aterno presso una delle residenze dei Conti di Celano. Qui è stato conservato per lungo tempo il letto in cui il Pellegrino del Vangelo avrebbe riposato per il periodo della sua permanenza. Anche in queste contrade il santo suscitò immediata spontaneità di fede ed una grande adesione popolare.

Durante il suo soggiorno nella fortezza, frate Francesco ricevette in dono la chiesa di S. Maria a piedi Potano in Castelvecchio Subequo, dal cui ampliamento sorsero la monumentale chiesa consacrata nel 1288 con l’annesso convento che traggono origine da un insediamento fra i più importanti della provincia francescana abruzzese. Tuttavia, la sua presenza in paese è solo presumibile e si vuole avvalorata dai dipinti duecenteschi del coro che lo raffigurano imberbe e privo delle Stimmate e della tunica dei Frati Minori.

Il cammino di San Francesco ha dunque raggiunto il territorio gaglianese e l’altopiano di Baullo dove ancora si possono osservare i resti di un’area sacrale costituita dalla Chiesa di Santa Scolastica e dall’Oratorio intitolato al santo di Assisi. Questo sito eremitico è una delle prime testimonianze del culto francescano in Abruzzo.

Proprio a Baugli, sulla strada di Francesco, avvenne il Miracolo dell’acqua, così come attestano le Fonti Francescane. Il frate soccorse una certa Maria da Gagliano, la quale, arsa dalla sete perse i sensi. Il santo le apparve in sogno e la esortò a sollevare dal terreno una felce dalla cui estrazione fuoriuscì fresca e abbondante acqua. La donna si dissetò ottenendo anche la piena capacità di tornare a vedere, poiché era afflitta da una malattia della vista.

Nei pressi della fonte miracolosa e dell’antico Oratorio è stato costruito per iniziativa del Comune di Gagliano Aterno, attraverso il Centro di Documentazione Etnografica e in collaborazione con l’Associazione “Fonte Canale” e la Parrocchia di S. Martino, una edicola in legno dove potersi raccogliere in preghiera. Lo spazio sacro è raggiunto in estate da un pellegrinaggio dal significante nome di “Cammino dell’anima”.

Il territorio comunale di Gagliano Aterno è attraversato anche da altri percorsi francescani: “di qui passò Francesco – Con le ali ai piedi” di 900 km (Santuario della Verna – Poggio Bustone – Monte S. Angelo); il “Cammino di Francesco e Tommaso” da Assisi a Castelvecchio; la “Marcia del creato” da Celano a Gagliano e, infine, “Francesco, Celestino e Maria”, che da Cappadocia si porta a Lanciano.

Nell’antico borgo di Gagliano Aterno hanno rilevanza storica, artistica e spirituale il castello medievale, il monastero di S. Chiara e la chiesa di S. Martino Vescovo.

Approfondimenti

Per approfondire i luoghi del cammino di Francesco anche dal punto di vista storiografico, consigliamo di acquistare il libro “Gagliano Aterno: Francesco, Chiara e il miracolo dell’acqua” di Massimo Santilli, disponibile anche sui maggiori Book Store quali Amazon, Feltrinelli, Ibs, Mondadori, ecc… (D’Abruzzo Edizioni Menabò).

Veduta dall'alto del castello di gagliano aterno

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